2022, 97min.
di Sophie Hyde
con Emma Thompson, Daryl McCormack, Isabella Laughland
Recensione di Valentina Corona
Spoilerometro

Che ci fanno mezzi nudi in una camera d’albergo una sessantenne pudica e un bellissimo escort poco meno che trentenne? La risposta potrebbe essere ovvia: consumano un rapporto sessuale. Se non fosse che no, Nancy Stokes non sembra affatto convinta di volere andare a letto con Leo Grande, nonostante l’abbia pagato profumatamente.

I freni inibitori della signora Stokes sono tutt’altro che immotivati. Nancy, infatti, è un’insegnante di religione in pensione che, a due anni dalla morte del marito, decide di chiedere alla vita quello che dal compagno non è mai stata in grado di ricevere: un orgasmo, prova tangibile del piacere sessuale autentico. Profondamente sfiduciata dalla possibilità di trovare quello che cerca in uomo della sua età, Nancy ha deciso quindi di ricorrere a un professionista, scelto online tra molti altri perché giovane e incredibilmente bello. Ma tra l’“Es” e il “Super Io” di Nancy c’è di mezzo il mare, e nella camera d’albergo che fa da sfondo ai loro incontri la donna e l’uomo finiscono con l’ingaggiare una vera e propria battaglia: da un lato della barricata, il senso del dovere onnipresente, l’ignoranza di se stessi, la sordità nei confronti dei propri desideri, incarnati da Nancy, dall’altro, la consapevolezza del proprio corpo, la ricerca del piacere, l’orizzonte proiettato al “qui” e “ora”, rappresentati da Leo.

Sembrerebbe non esistere un punto di contatto possibile tra i due, così diversi l’uno dall’altro, eppure man mano che le rispettive figure assumono la concretezza dei contorni diventa chiaro che quello di Nancy e Leo è un cammino comune perché indirizzato alla ricerca dell’identità. La scoperta di se stessi, si sa, è però un percorso lungo e faticoso, e nel tragitto anche il più bello dei corpi finisce col vacillare sotto ai colpi dell’insicurezza. È così che già dalle prime inquadrature lo spettatore è portato a seguire Nancy e Leo sotto la lente della reciprocità, due facce della stessa medaglia che, dopo tutto, provano la stessa paura di guardarsi allo specchio – che sia quello della camera da letto o del loro occhio interiore.
Ma c’è di più: la signora Stokes e il signor Grande sono anche una madre e un figlio, e nel loro dialogo prende vita un confronto che è pure generazionale e familiare, una riflessione capace di includere tutte le madri e i figli del mondo che si trovano, volenti o nolenti, a dovere comprendere i rispettivi punti di vista allontanati da età e ruoli gerarchici troppo diversi gli uni dagli altri.
Chi l’avrebbe detto che la due volte premio Oscar Emma Thompson avrebbe sfoggiato il primo nudo integrale della sua carriera a sessantadue anni – e chi l’avrebbe detto che, guardandola farlo, avremmo rivolto un sorriso così grande a quel corpo bellissimo che mostra con fierezza i segni del suo tempo? Tutto merito dell’opera di convincimento dell’australiana Sophie Hyde e dell’attrice comica Katy Brand, autrice della sceneggiatura, che confezionano un film intelligente e riuscito, forse a tratti prevedibile, ma il cui migliore pregio rimane quello di ricordare ai fruitori del cinema che anche le commedie possono farsi depositarie di un messaggio profondo.
Una menzione speciale va al titolo della versione italiana, uno dei pochissimi casi in cui la traduzione è meglio dell’originale.
Voto: 3.5/5
Comentários