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Mamma, ho perso l’aereo (Home Alone)


1990, 99 min.

di Chris Columbus

con Macaulay Culkin, Joe Pesci, Daniel Stern, Catherine O’Hara


Recensione di Francesco Mosca


Spoilerometro:



Per molti cinefili i film di Natale sono da sempre un argomento ostico. Nel corso degli anni, inftti, le pellicole a tema natalizio sono diventate un vero e proprio sottogenere trainato dall’enorme mercato statunitense; si tratta generalmente di film comici, adatti a tutta la famiglia, ma che strizzano l’occhio in modo particolare al pubblico dei più piccoli. All’interno di questo sottobosco fatto di b-movies, film per la TV e produzioni di livello non eccelso è possibile trovare alcune eccezioni in grado di intrattenere il pubblico di tutte le età. È il caso di Mamma, ho perso l’aereo divenuto un vero e proprio classico non solo nell’ambito dei film di Natale ma anche nel panorama del cinema comico per tutta la famiglia.

La trama del film è tanto semplice quanto nota: praticamente tutti conoscono la storia del piccolo Kevin Mc Allister che dopo una brutta lite con i familiari esprime il desiderio di vivere da solo; la sua famiglia pasticciona e la “magia” del Natale fanno avverare il desiderio, facendogli vivere tre giorni densi di avventure.



Ai tempi della sua uscita il film ebbe un successo straordinario, che gli permise di restare nella top 10 dei film più visti in sala fino al periodo pasquale costituendo un vero e proprio caso unico tra i film di Natale e rendendo di fatto il giovane Macaulay Culkin una super star mondiale.

Un successo tanto grande può causare perplessità solo in chi non ha mai visto il film: che piaccia o meno Mamma, ho perso l’aereo è un capolavoro di cultura pop, nel senso più alto del termine; le espressioni caricaturali e forzate di Culkin sono entrate prepotentemente nell’immaginario collettivo, così come le esternazioni di dolore e terrore assoluti dei “Banditi del rubinetto”, Henry e Marv, interpretati in modo magistrale da Joe Pesci e Daniel Stern.



Lo spettatore è accompagnato nella visione dalla splendida colonna sonora di John Williams, che valse al film ben due candidature agli Oscar, per la miglior colonna sonora e per la miglior canzone originale con il brano Somewhere in my Memory. L’alternanza tra classici di Natale (tra cui canzoni di Chuck Berry, Brenda Lee e i Drifters), temi a sfondo religioso e musiche originali composte da Williams per il film, immerge completamente lo spettatore in una atmosfera natalizia che risulta autentica in ogni periodo dell’anno. A questi elementi va aggiunta la potenza di una serie innumerevole di gag e battute che si sono impresse a fuoco nella memoria collettiva di grandi e piccini; si può affermare con facilità che i bambini che amarono il film alla sua uscita sono oggi i genitori che lo fanno vedere ai propri figli, in un vero e proprio passaggio intergenerazionale che, nel cinema dedicato all’infanzia, è forse accomunabile solo, ai grandi classici Disney.



Questo è, indubbiamente, il più grande pregio del film: riuscire a fare ridere in modo autentico sia gli adulti che i bambini, operazione estremamente difficile in cui il regista riesce in modo ineccepibile. Allo stesso tempo Mamma, ho perso l’aereo riesce ad attraversare i temi portanti dei film di Natale - la distanza dagli affetti, la voglia di famiglia, la solitudine durante il periodo festivo - senza essere mai stucchevole o lacrimoso né intriso della retorica mielosa che spesso e volentieri caratterizza i film ambientati nel periodo natalizio.


 

Voto: 5/5

 

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