1971, 90 min.
di Steven Spielberg
con Dennis Weaver, Carey Loftin, Lucille Benson
Recensione di Simone Giuffrida
Spoilerometro:

Il primo lungometraggio di Steven Spielberg venne pensato per la televisione, in una versione di 74 minuti, poi allungata di altri 16 per la distribuzione nelle sale. Duel è un classico film on the road dove il protagonista David Mann si trova nella sua auto per un viaggio di lavoro.
Durante un tragitto in una strada deserta statunitense, circondata da campi ardenti, il protagonista si cimenta nell'apparentemente innocuo sorpasso di un’autocisterna che emana fumo nero dal tubo di scappamento. Tra sorpassi e controsorpassi nasce il più canonico dei duelli automobilistici (da qui il titolo del film) che comincia a spaventare David. Il volto dell’autocisternista è sempre velato dall’opacità del vetro, le soventi espressioni in primo piano di Mann mostrano l’ansia crescente da quando si rende conto di essere lui il bersaglio. Il duello anche fisico tra i due veicoli continua finché Mann si ferma in un’area di sosta, credendo invano di aver seminato il contendente.
Nella pompa di benzina della Stakerama appare l’attrice Lucille Benson che Spielberg chiamerà per il medesimo ruolo in 1941 - Allarme a Hollywood, del 1979. Stesso destino per la coppia di sposi che sarà presente in Incontri ravvicinati del terzo tipo e in Ritorno al futuro, con Spielberg produttore esecutivo.

Tra le curiosità del film spiccano i fotogrammi del primo sorpasso che David effettua nei confronti dell’autocisterna: si tratta infatti degli stessi del secondo sorpasso che Spielberg riutilizza in fase di montaggio. Alcune scene del film vennero riutilizzate per un episodio della serie L’Incredibile Hulk con copie dell'autocisterna Peterbilt 281 e della Plymouth Valiant rossa guidata da Weaver. Spielberg, come già molti registi, (su tutti Alfred Hitchcock), appare anche in una scena riflesso nel vetro della cabina telefonica da cui Weaver cerca di chiamare. Un altro riferimento al regista, infine, si può notare nella scritta di una berlina parcheggiata ai margini della carreggiata che ricorda una volante della polizia. In realtà la scritta laterale mostra come sia l’auto aziendale di una ditta di disinfestazione chiamata Grebleips, ovvero Spielberg al contrario.

Spielberg cerca più volte di filmare una scena in cui il camion precipita da un dirupo, proseguendo dritto e cadendo senza pilota. Il regista le tenta tutte per esaudire questo suo desiderio, con espedienti scenici, macchinari e marchingegni scenici di ogni sorta ma senza nessun esito positivo. Così Carey Loftin, stuntman di professione, desideroso di terminare le riprese il prima possibile, gira la scena tenendo saldamente il volante e balzando fuori dall’abitacolo in corsa. Nel bel mezzo delle riprese Loftin chiede: «Perché il mio personaggio vuole uccidere l’automobilista?». Spielberg, quasi seccato, chiosa: «Perché sei uno schifoso perverso».
La colonna sonora in origine era monofonica, concepita come un susseguirsi di semplici melodie senza nessuna architettura armonica per rendere ancor più macabre le paranoie ossessive di Dennis Weaver. Per la versione in dvd, si è compiuta un’autentica rivoluzione sottoponendo l’audio ad un corposo remixaggio. Un esempio su tutti: nella versione originale, durante la frana del camion, Spielberg aveva modificato, già per la televisione, il suono originale della tromba dell’autocisterna con un effetto sonoro preso da un b-movie sui dinosauri degli anni Trenta. Era proprio l’agonia di un mostro quello che voleva trasmettere. Nel nuovo audio scompare. Spielberg, tre anni dopo, prenderà poi lo stesso lamento per decretare la fine del mostro marino ne Lo squalo, quasi omaggiando il suo primo film, quello che lo aveva portato al successo.
Voto: 3/5
Comments