1991, 280 min.
di Wim Wenders
con William Hurt, Solveig Dommartin, Sam Neill
Recensione di Simone Giuffrida
Spoilerometro:

Wim Wenders apre gli anni '90 arruolando William Hurt (Il grande freddo, Alice) e Solveig Dommartin, con cui ha già lavorato nel 1987 ne Il cielo sopra Berlino, per una pellicola lunga e molto ambiziosa. L'anno di ambientazione è il 1999, in un futuro prossimo e quasi distopico. La voce fuori campo comincia a raccontare la storia di un satellite nucleare indiano, in orbita attorno alla Terra, entrato in avaria. Nessuno, all’epoca in cui avvenivano i fatti, era in grado di stabilire quando e dove potesse impattarsi sul globo.
Il brusco risveglio di Claire (S. Dommartin) si accavalla alla voce narrante; si trova in uno strano posto, con in sottofondo il brano Sax and violins dei Talkin Heads, del quale si vedranno poco dopo le immagini del videoclip mentre lei esce dalla stanza in cui si è svegliata. Intanto un panico di massa spinge l'umanità a fuggire dai luoghi dove l'impatto del satellite è maggiormante plausibile; i trasporti ovviamente ne risentono. Claire è impaziente; ha un senso di qualcosa di irrisolto che la tormenta. Ne è esempio un banale, seppur caotico, ingorgo autostradale da cui si defila avventurandosi in una strada secondaria nel tentativo di raggiungere Parigi. Il gps ante-litteram, almeno nelle idee di Wenders, le annuncia che la strada non è mappata sul database e quindi deve cavarsela da sola.

Durante il percorso la donna fa degli incontri singolari: prima ha un incidente d'auto con una simpatica coppia di rapinatori che, dopo aver stretto amicizia, le lasciano una grande quantità di denaro. Continua poi il viaggio con un autostoppista, Trevo Mc Phee, che le dice di essere inseguito da un'organizzazione segreta; Claire però, dopo essersi invaghita di lui, scopre che il suo vero nome è Sam ed è fuggito con il prototipo di un progetto di ricerca segreto da agenzie governative e cacciatori di taglie. Quello che Claire non si spiega è tutto questo interesse attorno ad un uomo con un dispositivo.
Si delinea dunque uno scenario in cui i protagonisti si trovano contemporaneamente in vari posti del mondo e parallelamente tentano di sfuggire alla cattura. Claire, sempre più ossessionata da Sam, assolda l'investigatore privato Philip Winter (R. Vogler, feticcio di Wenders) che svela come lo scopo del dispositivo sia quello di registrare e tradurre gli impulsi cerebrali in modo da poterli trasmettere come pensieri innestati nel cervello dei non vedenti.
Sam Farber è in giro per il mondo a raccogliere immagini dei suoi parenti con il suo dispositivo: sua madre, infatti, è cieca e quindi il dispositivo gli è servito per sperare che possa "rivedere" le persone care.

Il famigerato satellite viene intanto abbattuto, provocando un impulso elettromagnetico nucleare che interrompe tutti i circuiti elettrici ed elettronici non schermati. Dopo altre vicissitudini i protagonisti - tra cui la "voce narrante" Eugene Fitzpatrick (Sam Neil), ex amante di Claire - si ritrovano tutti in Australia, da anni dimora dei genitori di Sam. Henry Farber (Max Von Sydow) infatti ha dimostrato come la tecnologia del suo laboratorio di ricerca scientifica e la vita naturale della tribù locale siano assolutamente conciliabili. Le registrazioni del dispositivo vengono riprodotte e la madre del protagonista riesce, non senza sforzi, a "vedere".

Subito dopo il vecchio Farber scopre il modo di utilizzare il macchinario per la diretta registrazione dei sogni di dormienti e nasce così una nuova abitudine che a breve diventa dipendenza: Claire, lo scienziato e il figlio si lasciano ossessionare dalla necessità di visionare i propri sogni registrati dalla macchina su supporto digitale, ma Eugene nell'assistere come testimone esterno a tutte le vicende della trama decide di tracciarle in un romanzo, ed è solo grazie al potere taumaturgico della parola e del racconto che Claire (ex amante di Eugene) si libera dalla sua compulsione.
A farla da padrona è la colonna sonora, questione mai secondaria per Wenders. Qui si avvale del supporto dei Talking Heads, come visto, degli U2, di Elvis Costello e della voce di Julee Cruise per il tormentone "Summer kisses winter tears", canticchiata dalla stessa Claire durante un viaggio in auto.
Voto: 4/5
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