1973, 122 min./132 min (versione integrale)
di William Friedkin
con Linda Blair, Ellen Burstyn, Max Von Sydow
Recensione di Simone Giuffrida
Spoilerometro:

1973-2023: prende forma, in attesa della sostanza, un nuovo progetto Universal; una sorta di sequel de L’esorcista, che ha fatto la storia del cinema in generale, di quello horror in particolare. A cinquant'anni di distanza il capolavoro di William Friedkin non è certo stato dimenticato, come probabilmente non lo sarà neanche al compimento delle sue nozze d'oro con il grande schermo.
Un progetto ambizioso (l’investimento supera i quattrocento milioni di dollari) per una trilogia che vedrà Ellen Burstyn rientrare nei panni di Chris MacNeil, disperata madre di Regan la cui interpretazione le valse una nomination all'Oscar.
Il primo film della trilogia, la cui uscita è prevista in sala per ottobre 2023, vede la direzione di David Gordon Green, che nel 2018 ha riportato in sala riproposto Halloween, sottolineando il suo interesse per l'horror degli anni '70. Se la Burstyn sembra una certezza, così non è per l'autentica mattatrice del capolavoro di Friedkin, vale a dire Linda Blair. «Ad oggi – così l'attrice nel suo account twitter - non c'è stata alcuna discussione su una mia partecipazione o una ripresa del mio ruolo. Auguro il meglio a tutti coloro che sono coinvolti e apprezzo la lealtà e la passione che i fan hanno per L'esorcista e il mio personaggio ».

Appena quattordicenne l'attrice del Missouri si cimenta in uno dei ruoli più difficili e, probabilmente, più ricordati del periodo. Regan è una bambina posseduta dal demone Pazuzu, evocato involontariamente durante un gioco, proveniente dal caldo sud-ovest e originariamente pregato per combattere gli altri demoni. Che gli altri demoni siano gli esseri umani? Friedkin non dà una spiegazione esaustiva a questo interrogativo, nel romanzo di Blatty – pubblicato poco prima del film – non se ne fa menzione anche perché il lettore è rimandato ad un reale episodio avvenuto nel 1949 nel Maryland in cui un ragazzo, dal nome fittizio "Roland Doe", ha ricevuto un esorcismo da parte dei padri cristiani Bowdern e Raymond Bishop.
Nel film le figure dei due religiosi sono magnificamente portate alla ribalta da Jason Miller (padre Damien Karras) e da Max Von Sydow (padre Lankester Merrin). La coppia è investita di un’importanza addirittura maggiore di quella attribuita alla posseduta Linda/Regan. Le vite private ed interiori dei due religiosi si stagliano con forza in una trama che inevitabilmente gira intorno più che all'esorcismo in sé che alla figura bambina/demone. Padre Karras è un giovane psichiatra cristiano, alle prese con una madre anziana e malata e con un'espressione che la cinepresa mostra perennemente triste. Viene chiamato dalla signora Mac Neil, atea e bestemmiatrice seriale, per un consulto psicologico per Regan che inizia a dare segni di squilibrio ed i tentativi medici sembrano assolutamente vani.

Padre Merrin è invece un vecchio sacerdote cattolico con problemi di cuore, mentore e guida spirituale di padre Karras. Il film si apre con il sito archeologico iracheno di Ninive dove proprio il "semprevecchio" Max Von Sydow, non senza turbamento, trova una statuetta con su raffigurato il volto del demone Pazuzu, colui che sarà il possessore di Regan.
Friedkin sovverte le logiche del genere horror dell'epoca e si serve degli effetti speciali di Marcel Vercoutre (innovativi per l'epoca) e della musica del duo Mike Oldfield-Jack Nitzsche capaci di creare la giusta atmosfera. Il regista scelse una parte del tema iniziale del disco Tubular bells di Oldfield ed un altro brevissimo estratto che fecero balzare in alto le vendite dell'album fino a fargli raggiungere il primo posto nelle classifiche britanniche. L'adattamento di Knudson e Newman del brano di Mike Oldfield valse un altro Premio Oscar.
Voto: 4/5
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