1988, 87min
di Krzysztof Kieślowski
con Olaf Lubaszenko, Stefania Iwińska, Grażyna Szapołowska
Recensione di Cristiano Lo Presti
Spoilerometro:

Uscito anche in versione ulteriormente ridotta e con un finale differente all’interno della serie di mediometraggi ispirata ai dieci comandamenti biblici Dekalog, A short film about love (tradotto in Italia con due differenti titoli: Non commettere atti impuri e Non desiderare la donna d’altri) è una bizzarra, per non dire disfunzionale, storia d’amore e di ossessione che sembra rielaborare lo spunto de La finestra sul cortile di Hitchcock in salsa romantica e malata.

Temek è un impiegato delle poste di 19 anni. Nel tempo libero spia con un cannocchiale una donna che abita nel palazzo di fronte, Magda. Inoltre le invia false raccomandate per far sì che lei vada nell’ufficio postale dove lui lavora, le fa continue telefonate mute e si fa assumere come fattorino del supermercato per recapitarle il latte ogni mattina. Ah, dimenticavo… Una sera che Magda sta avendo un rapporto intimo con un uomo, le manda in casa i pompieri, denunciando una falsa fuga di gas, al solo scopo di interromperli.
Insomma, uno stalker, non c’è altro modo per definirlo. E pure scemo, perché ben presto lui stesso confessa alla donna ogni cosa, dichiarandole il proprio amore (dite che dovrei provare anche io questa tattica?). Lei in un primo momento si arrabbia, dimostrando ben poco senso dell’umorismo e romanticismo, ma subito dopo… Il film lo trovate su Mubi, scopritelo da soli.

Ora, Kieslòwski, oltre ad avere un cognome che proprio non vuole restarmi in mente, è un regista capace di rendere particolarmente poetica ogni inquadratura, di raccontare storie in modo delicato, pur non raggiungendo qui i livelli della Trilogia e i colori e de La doppia vita di Veronique (di cui trovate la recensione nel nostro blog!), ed è grazie a queste sue doti che riesce ad affascinarti pur con una trama così controversa, senza fartela percepire (troppo) come tale. Cioè… chiaramente lo spettatore ne è consapevole, eppure in qualche modo parteggia per Tomek (o almeno io), anziché sperare che Magda chiami la polizia così velocemente da superare la velocità della luce e tornare indietro nel tempo (chi ha visto Star Trek sa). Anzi, a me Magda sta pure abbastanza sulle scatole per via della sua abitudine di giocare con i sentimenti delle persone, ed è un vero peccato che per una cosa del genere uno non possa chiamare almeno i carabinieri, una vera ingiustizia.
Bisogna dire che Tomek avrebbe amato Instagram, il cannocchiale del nuovo millennio grazie al quale spiamo le vite degli altri E Magda… Magda si divertirebbe un sacco a mettersi in mostra. Avrebbe sicuramente OnlyFans, dove pubblicherebbe foto così dette artistiche .
Ecco, tutto questo Kieslòwski non lo sapeva, ma in qualche modo in pochi decenni la sua intuizione sarebbe diventata una realtà perfettamente accettata. Tranne il procurato allarme riguardo la falsa fuga di gas, per quello si è ancora passibili di denuncia.
Voto: 4/5
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