2021, 133min.
di Paul Thomas Anderson
con Alana Haim, Cooper Hoffman, Bradley Cooper
Recensione di Cristiano Lo Presti
Spoilerometro:

Il trailer era davvero bellissimo. Quand’è uscito è entrato subito sul mio podio dei film da vedere assolutamente. Ero veramente entusiasta all’idea che Paul Thomas Anderson mettesse da parte i fili nascosti, belli ma mesti, per farci tuffare di nuovo in atmosfere più vicine a Boogie Nights e Vizio di forma. Un suo film ambientato negli anni ’70 che narra di un amore adolescenziale con un Bradley Cooper fuori di testa e Life on Mars? di David Bowie nella colonna sonora? Cosa può andare storto? Sulla carta nulla. Sulla carta questo è il film che aspettavo da anni.
Paul Thomas Anderson ci riporta nei primi anni ’70, nella California della sua infanzia, e ci racconta di Gary Valentine, quindicenne aspirante attore o giovane attore, poco importa, (perché superato il primo atto la cosa non viene sviluppata né menzionata) che incontra e s’innamora della venticinquenne Alana Kane. Da qui in poi i due non faranno altro che rincorrersi, sviluppando inizialmente un rapporto platonico fatto di gelosie e ripicche. Ricordiamoci che se lui ha 15 anni, le invece ne ha 25, anche se a sua discolpa ha la maturità emotiva di una quindicenne.
Nel frattempo, lui trova il tempo per aprire e chiudere un paio di attività commerciali, anche se non viene mai esplicitato dove trovi i soldi per farlo. Se non altro scopriamo quanto fosse facile nella California degli anni ’70 per un minorenne aprire dei negozi, le enormi difficoltà degli ex attori porno in Boogie Nights nel raggiungere lo stesso obiettivo sono solo un ricordo.

Anche Alana scopre di avere velleità attoriali, e con l’aiuto del quindicenne con le mani più in pasta che si sia mai visto ottiene un provino. Qui ammalia un famoso attore, (interpretato da Sean Penn), che le fa ottenere la parte, la invita a cena e di cui, finita la cena, non sapremo più nulla. Né di lui né della carriera da attrice della ragazza.
Ora, senza spoilerarvi altro, il punto di questo film è che è tutto così. Non spiega né sviluppa nulla, si limita a procedere per inerzia e totalmente a caso, infilando una dietro l’altra sequenze molto ben girate e godibilissime, prese a sé, che tuttavia poco o nulla aggiungono alla trama, con personaggi dal buon potenziale che non vengono sviluppati e vicende che appaiono come delle digressioni. Un ultimo esempio… tutta la “sezione” con Bradley Cooper, che potrebbe avere degli sviluppi comici che non ha: se non ci fosse non cambierebbe nulla. Zero. Nada. E sì che è lunghetta.

La colonna sonora non originale è, come al solito, molto bella, ma la sensazione è che anche questa non venga utilizzata al meglio. Un esempio su tutti è Life on Mars? di David Bowie, che si presterebbe a sottolineare un momento emotivamente pregno, magari una scena chiave e risolutiva, e invece viene collocata in una scena in cui i ragazzi osservano gli effetti della nota crisi petrolifera degli anni ’70. Insomma… parlano di petrolio!
Certo, non si può dire nulla di male della fotografia o della regia. Paul Thomas Anderson è bravissimo, come sempre, nel farci immergere nel clima, per quanto edulcorate, di quegli anni. Ho sinceramente amato, per le stesse ragioni, le atmosfere da lui create, le scenografie e i costumi. Solo la scrittura, come ho provato a esporre, mi è sembrata sinceramente scialba.
Va detto che critica e pubblico di tutto il mondo stanno amando il film, compresa gente che sicuramente ne capisce molto più di me, quindi non voglio dire che non meriti la visione. Tuttavia la mia delusione è stata veramente e inaspettatamente molta, e se qualcuno mi chiedesse se secondo me è un film ben scritto, la mia risposta non potrebbe essere altra che un no deciso.
Per me Licorice Pizza è un bellissimo trailer e un film così così. Deludente.
Voto: 2.5/5
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