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Il sentiero azzurro

  • traumfabrikblog
  • 13 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min

2025, 85min

di Gabriel Mascaro

con Denise Weinberg, Rodrigo Santoro, Miriam Socarras


Recensione di Arianna Alessia Armao


Spoilerometro:

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“Il futuro è per tutti”: litania di un Brasile distopico, desolante, retrofuturista. Il futuro è per tutti, sì, tranne che per le persone anziane: superata l’età limite (sempre più bassa), la loro vita è destinata a spegnersi in delle comode ma discutibili colonie pubbliche, dove la cura diventa controllo, al punto che vige l’obbligo di indossare il pannolone a qualsiasi costo. 


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“Il futuro è per tutti”. È con questo slogan che seguiamo Tereza nel suo inatteso percorso ribelle, Il sentiero azzurro, per l’appunto [1]. E così una vita di lavoro, di abnegazione, di piccole affettuose abitudini prende una piega inattesa, quella per cui il pubblico tifa dal primo all’ultimo minuto. Scritte sui muri, ribellioni latenti: passo dopo passo emergono le sacche di resistenza a questa nuova forma di dominio dei corpi.


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Curiosi i personaggi che incontra Tereza: malavitosi sui generis, buoni fino al midollo, ma sicuramente poco affidabili. Tereza vuole a tutti i costi volare (non l’ha mai fatto in vita sua), ma si imbatte in ostacoli di ogni genere, almeno finché non conosce Roberta. “La suora”. Così la chiamano. Vende bibbie tecnologiche, si è comprata la sua libertà, e accompagnerà Tereza in un cammino azzurro tutto da scoprire.


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Viaggi psichedelici, scommesse, paesaggi precari. Cosa ci lascia questo breve viaggio nel futuro? Sicuramente tantissima acqua. Un’acqua misteriosa, ma anche curativa. Uno strano contatto con la natura ancestrale amazzonica [2]. Una voglia di sorellanza, amicizia, disubbidienza. Una buona colonna sonora, ottime interpretazioni e un ritmo piacevole, nonostante qualche strizzatina d’occhio eccessiva al genere gangster. Una leggerezza tutto sommato rara, in questi tempi bui. Godiamocela.


[1]  Che in originale titola O último azul, letteralmente “L’ultimo azzurro”.

[2] Trigger warning: qualche scena di crudeltà animale potrebbe turbarci (un mattatoio, scommesse su pesci combattenti, lumache trattate un po’ bruscamente). Noi abbiamo sospeso il giudizio, evitando di sollecitare i soliti moralismi occidentali.



Voto: 3,5/5

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