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Quei bravi ragazzi (Goodfellas)

  • traumfabrikblog
  • 11 gen 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

1990, 146 min.

di Martin Scorsese

con Ray Liotta, Robert De Niro, Joe Pesci, Lorraine Bracco, Paul Sorvino


Recensione di Francesco Mosca


Spoilerometro:



«Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster»: questa l’iconica frase con cui inizia Quei bravi ragazzi, uno dei film più apprezzati di Martin Scorsese, lungometraggio tratto dal romanzo di Nicholas Pileggi Il delitto paga bene - l’autore collaborò con il regista alla stesura della sceneggiatura.

Quei bravi ragazzi racconta la storia vera di Harry Hill, un ragazzo di padre irlandese e madre siculo-americana, che inizia a lavorare per il boss Paulie Cicero ed entra “esterno” - solo chi è italiano al 100% può fare parte della “famiglia” – nella sua cosca stringendo un’amicizia fraterna con Jimmy Conway e Tommy DeVito.

La pellicola è divisa idealmente in tre parti: nella prima viene raccontata la giovinezza di Harry, il suo ingresso nella “famiglia” e l’amicizia con Jimmy e Tommy; la seconda si incentra sulla vita di Harry da adulto, sulla sua vita all’interno della “famiglia” e sul suo rapporto burrascoso con la moglie Karen, infine si racconta il declino dello stesso Harry, ormai tossicodipendente e ai ferri corti con gli amici e i membri della cosca.



Il film ha riscosso un grande successo sia di critica che di pubblico e basta guardarlo per intuirne le ragioni. Scorsese, infatti, riesce a delineare in modo autentico e coinvolgente la vita dei mafiosi italo-americani usando la voce fuori campo di Harry come narratrice della storia e tratteggia la potenza silenziosa delle cosche negli U.S.A. tra gli anni ’50 e ’80 insieme ai privilegi che derivano dall’ esserne un membro. Il regista, inoltre, priva la figura del gangster di quell’alone semileggendario di cui i malavitosi e i boss sono spesso ammantati nei film di genere, andando oltre la facciata di uomo d’affari di successo e rispettabile e mostrando la natura crudele dei membri della “famiglia”.



Scorsese utilizza con maestria piani sequenza memorabili - ad esempio quello in cui vengono presentati i membri della cosca o quello in cui Harry e Karen entrano al ristorante Copacabana - e cambi di inquadratura frequenti e repentini, come la giornata in cui Harry viene arrestato in cui lo stacco continuo ne mette in luce lo stato paranoico e delirante. Altrettanto notevole è la colonna sonora, composta da brani estremamente famosi nelle epoche che fanno da sfondo alla narrazione che aiutano lo spettatore a immergersi nella storia e a scandire il tempo della vicenda.



Il film deve il suo grande successo anche alle interpretazioni magistrali degli attori protagonisti. Se la performance di De Niro non stupisce, quella di Ray Liotta costituisce un’autentica sorpresa, dato che al momento dell’uscita del film l’attore era nulla più che un interprete in ascesa con pochi lavori all’attivo noti al grande pubblico. La prova di Harry Hill, poi, costituirà un vero e proprio trampolino di lancio per la sua carriera, rendendolo noto sia al pubblico che agli addetti ai lavori.

L’interpretazione migliore, ad ogni modo, rimane quella di Joe Pesci: l’attore italo-americano è in stato di grazia e l’interpretazione di Tommy DeVito gli valse un Oscar come miglior attore non protagonista. Pesci conferisce al suo personaggio un mix perfetto tra ironia e follia, che lo spettatore sperimenta, ad esempio, nella famosa scena del ristorante in cui viene definito “buffo”, nel suo alterco con il cameriere Spider, in cui divengono evidenti il sadismo e la crudeltà del personaggio, o nella scena dell’omicidio di Billy Batts, affiliato della famiglia uscito di galera che lo prende in giro causandone un’incontrollata reazione di rabbia.

Anche l’interpretazione di Karen da parte di Lorraine Bracco è straordinaria: l’attrice si cala alla perfezione nel ruolo della moglie del gangster, frustrata ma allo stesso tempo complice del marito e incapace, come lui, di uscire dal giro della malavita.

A quasi trentadue anni dalla sua uscita, Quei bravi ragazzi supera la prova del tempo a pieni voti: capolavoro.


Voto: 5/5


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