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Flow

  • traumfabrikblog
  • 17 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

2025, 85min.

di Gints Zilbalodis

con gattino, capibara, uccello segretario


Di Arianna Alessia Armao


Spoilerometro:




Si può vincere un Oscar insieme a numerosi altri premi realizzando un film a basso costo, ma dal risultato sorprendente? Evidentemente sì. Specie se l’espressività del regno animale prende il posto delle parole. E, come nei migliori albi illustrati, l’essere umano rielabora i suoi linguaggi per dare spazio a nuove – o altre – forme espressive, tratteggiando una storia al contempo elettrizzante e formativa. 





Non è la prima volta che Zibalodis fa parlare di sé, essendosi rivelato un giovane prodigio, sostanzialmente autodidatta, del cinema d’animazione. Nel caso di Flow le risorse impiegate sono state sicuramente superiori a quelle degli esperimenti precedenti (qui vale la pena di citare Away, del 2019, un prodotto in qualche modo affine ma anche profondamente diverso, per come lo intende il regista). Quello che arriva sullo schermo, è facile appurarlo, è a dir poco affascinante.




In uno scenario tra il biblico e il surreale, esemplari più che mai diversi si riuniscono per affrontare un infinito mare, scoprendo il significato della cura, della cooperazione. Il risultato è una sorta di umanizzazione delle specie viventi. Un intento forse infantile, ma tutto sommato sensato, nonché gradevole per ogni tipo di pubblico. È in questa prospettiva dal sapore ecologista e animalista che ci lasciamo guidare in un’avventura che ha tutto del classico, pur innovando da molti punti di vista la narrazione su schermo.





Scopriremo allora com’è possibile che il mondo dei felini incroci quello dei canidi, dei lemuriformi, dei roditori, dei volatili e infine dei cetacei. Con un piccolo scivolone, però, che vede i poveri pesci ridotti a spuntini gommosi. Pazienza, non avrebbe avuto senso aspettarsi un antispecismo radicale. Ogni immaginazione prende forma dai suoi stessi confini. Affrontiamo quindi questa avventura con il piacere della sorpresa e dell’adrenalina, riattivando il nostro sguardo bambino. Buona immersione!


Voto: 3,5/5

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