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Laurence Anyways e il desiderio di una donna… (Laurence Anyways)

2012, 159 min.

di Xavier Dolan

con Melvil Poupaud, Suzanne Clément, Nathalie Baye


Recensione di Olga Milazzo


Spoilerometro:



Cosa sta cercando, Laurence Alia? Mi ascolti, sto cercando qualcuno che capisca la mia lingua e che la parli. Qualcuno che, senza essere un reietto, si ponga delle domande non solo sui diritti e il valore degli emarginati, ma anche sui diritti e il valore delle persone che affermano di essere normali.


Quebec, Montreal, l’insegnante di letteratura, Laurence Alia (M. Poupaud), nel giorno del suo trentacinquesimo compleanno parla agli studenti di rifiuto e ostracismo, e di come questi, in determinati spazi e tempi, possano indirizzarsi contro ognuno di loro.

Quebec, Montreal, Laurence Alia, il giorno dopo il suo trentacinquesimo compleanno, confessa alla fidanzata Fred (S. Clément) di «non essere nato per essere uomo e di stare rubando la vita della donna che è nato per essere». Questo film parla del loro amore.



Nel momento in cui Laurence decide di abbracciare la sua reale natura di donna è liberata e soffocata allo stesso tempo: questa nuova vita le incendia il cuore ma gela il suo mondo. Alla domanda del collega che, nel vederla andare a scuola in tailleur viola, chiede: «è una rivolta?», risponde: «no, è una rivoluzione». È presto rivelato che, proprio come accade dall’altro lato dello schermo, la società non è fatta a sua misura, piuttosto è pronta a sacrificarla. Sente gli sguardi degli altri su di sé, l’imbarazzo della madre nel gestire i loro rapporti, sente la sofferenza di Fred che vuole accompagnarla in questo percorso. Lo spettatore, fin dalle prime battute dei protagonisti, è partecipe della vicenda che li travolge, riesce facilmente ad empatizzare con i personaggi anche là dove non c’è immedesimazione. Fade to Gray dei Visage, delinea con chiarezza il punto in cui le strade dei due si dividono.



La storia segue la crescita individuale di Laurence e di Fred, il loro andare avanti separatamente: la prima in una quotidianità bohémien, la seconda nello sfarzo borghese di una vita familiare a Trois-Rivières. L’intensa percezione di aversi a vicenda sotto pelle identifica tra loro una distanza che non è fatta di chilometri. Laurence si afferma come donna e come scrittrice; Fred, umana tra le umane miserie, a fatica tollera il ruolo di moglie e madre che si trova a ricoprire. Galeotto è il libro di poesie scritto da Laurence, un mattone rosa contro il grigio disordine della realtà rompe quell’instabile scheletro che a fatica regge le spoglie delle loro vite. Tra le note di New Error dei Moderat, per la coppia esplode un momento di puro esserci nel mondo; una sequenza, nella cui esplosione di colori è evocata la pioggia di marshmallow riversata su Nicolas (N. Schneider) nel precedente film del regista, Les amours imaginaires (2010).



In un bar, una giornalista intervista Laurence - i loro scambi accompagneranno lo spettatore per tutta la durata del film - durante l’intervista la scrittrice chiarisce chi sia A. Z., nominata nel suo libro: è la donna con cui tutto inizia e finisce, con cui, per chi assiste a quest’opera, finisce anche il film.


Laurence Anyways è il terzo lungometraggio di Xavier Dolan, un esuberante esperimento di assemblaggio di stili e di musiche in cui si delinea nettamente quella che oggi si riconosce come l’impronta del regista canadese; una sospensione nella moda degli anni ottanta in cui un uso magistrale della colonna sonora accompagna lo spettatore nella comprensione dei suoi personaggi. Sono pochi i film che si fanno amare semplicemente per quello che sono, Dolan realizza un lavoro perfetto che bilancia emotività e tecnica. Porta alle lacrime rifuggendo la trappola del sentimentalismo, induce lo spettatore a gioire delle conquiste di chi sta sullo schermo; tutto ciò avviene nella cornice della fotografia sublime di Yves Bélanger.

In sintesi, e ricalcando l’abitudine di Laurence e Fred di stilare questa lista, Laurence Anyways entra a pieno titolo nella lista delle cose che aumentano il nostro piacere.


 

Voto: 5/5

 

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