2022, 74min.
di Roberta Torre
con Porpora Marcasciano, Nicole De Leo, Mizia Ciulini
Recensione di Arianna Alessia Armao
Spoilerometro:

La lotta trans è una questione molto seria. Persone come Porpora Marcasciano, tra le protagoniste di Le favolose, sono vere e proprie avanguardie del discorso, delle battaglie e delle pratiche transfemministe, e si muovono da millenni – sì, millenni – in una realtà politica sempre più scura. La lotta trans è una questione molto seria, dicevamo, che pure sa muoversi con aria scanzonata e rompere tutti gli schemi estetici, sociali, narrativi che attraversiamo spesso inconsapevolmente.

Quale miglior genere del docufilm per raccontare tutto questo? Con l’alternarsi di finzione e realtà, possiamo ricalcare le strategie di sopravvivenza e sovversione identitaria che il mondo trans continua a insegnarci. Eppure, per una serie di motivi, Le favolose non riesce in questa impresa. L'insieme è tutto sommato guardabile, chiariamolo, e i temi sollevati sono di fondamentale rilevanza. Lo sapevamo, ad esempio, che una delle ferite più grandi che si possano infliggere ad una persona trans consiste nel seppellirla con abiti non appropriati alla sua espressione di genere?

La qualità dei contenuti però non basta. Le favolose mescola con poca grazia dialoghi preconfezionati e confessioni estemporanee, indugiando su scene stiracchiate, filtri color pastello e inquadrature da capogiro. E per quanto non manchino momenti di commozione e ilarità, il racconto sembra ripiegarsi su se stesso, in una sorta di grossolana autocelebrazione. Unica nota positiva la colonna sonora, minimale ma sensata, e i titoli di coda, che ci lasciano a elaborare gli spunti emersi versando qualche lacrima e rievocando decenni di lotte e di esperienze di decostruzione.

In conclusione? La visione è comunque consigliata, quando si è in cerca di qualcosa che ci racconti una certa scena trans italiana, alleggerendo e celebrando questioni tanto delicate e turbolente. “Io esisto”, sembra dirti il film, bando agli estetismi, e facciamo un po’ di caciara: esistono narrazioni che esulano dal canone, ed effettivamente questa è una fortuna.
Voto: 2/5
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