top of page

Revenant – Redivivo (The Revenant)

2015, 157 min.

di Alejandro González Iñárritu

con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter


Recensione di Sofia Magliozzo


Spoilerometro:



La sceneggiatura di Revenant, scritta dal regista e da Mark L. Smith, origina sia dal romanzo di Micheal Punke sia, anche se parzialmente, da una storia vera. Un gruppo di cacciatori di pelli guidato da Andrew Henry (D. Gleeson) si ritrova ad attraversare le terre selvagge del Nord degli Stati Uniti del 1820 cercando di sopravvivere agli attacchi degli Arikara, tribù indiana di nativi americani. L’avvenimento cruciale in seguito al quale si svilupperanno gli eventi centrali del film, si verifica quando i membri della tribù di nativi, con l’obiettivo di difendere le proprie terre, assaltano il gruppo di cacciatori uccidendone la maggior parte. Tra i sopravvissuti ci sono Henry e Hugh Glass (L. DiCaprio) in viaggio con il figlio Hawk (F. Goodluck). A partire da questo momento, il film sviluppa il proprio flusso narrativo intorno alla ricerca di vendetta di Glass, che si ritrova da solo a lottare strenuamente per la propria sopravvivenza contro la natura selvaggia che lo circonda.



Nonostante la trama faccia facilmente credere che Revenant sia un film d’azione, la macchina da presa di Iñárritu non traballa, come in ogni tipico action movie seguendo i protagonisti, ma si ferma mantenendosi inquietantemente prossima ai corpi e alle loro emozioni durante tutte le scene di combattimento. Il regista, privilegiando il lato emotivo della violenza e non quello dinamico, mostra sullo schermo il sangue e le viscere in modo tale che queste non contribuiscano ad enfatizzare l’azione, ma accentuando l’essenza della natura selvaggia, facciano sentire allo spettatore l'intensità del trauma di Glass, declinando il film da avventuroso a drammatico.



L’autentico pathos origina dall’interpretazione da premio Oscar di DiCaprio che riesce non solo a rendere palpabile il dolore di Glass, ma anche a far sembrare sua la sofferenza del protagonista. Nonostante le battute assegnate al personaggio non siano numerose, a DiCaprio bastano urla e respiri affannosi per riuscire a mostrare in modo completo e mirabile la condizione di un uomo condotto sia fisicamente che mentalmente sull’orlo dell’abisso.



Le scene di violenza sono l’ossatura portante del film, la cui eccessiva lunghezza è dovuta alla propensione peculiare del regista a incastonare nelle sue narrazioni lunghe, lente e attente scene di paesaggi e ambienti, che in questo caso, però, non contribuiscono a rafforzare la storia. Va detto, tuttavia, che questa attitudine, a tratti leziosa, consegna a Revenant una serie di immagini indelebili e di scene sullo scontro uomo-natura fra le più belle e audaci mai girate. La più avanzata tecnologia messa in campo dal regista riesce, infatti, a far immergere, forse per la prima volta, lo spettatore nella violenza più cruenta, creando inquadrature straordinarie che ricorderemo a lungo.



Questa scelta stilistica di Iñárritu, fa sì che la storia di sopravvivenza e di vendetta, quindi, non sia pensata per essere solo goduta visivamente ma piuttosto per essere vissuta. Non c’è alcun dubbio: Revenant – Redivivo chiarendo il suo tema fin dal primo minuto, fa emergere un’indimenticabile storia di straordinaria resistenza umana, che nei contesti più aspri non può non generare ed essere generata da una terribile brutalità.


 

Voto: 3/5

 

Comments


bottom of page