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Terminator (The Terminator)

1984, 107min.

Di James Cameron

Con Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Michael Biehn


Recensione di Cristiano Lo Presti


Spoilerometro:



Film del 1984 diretto da James Cameron, nonché ruolo della vita di Arnoldone Schwarzenegger, che interpretando un robot non è costretto a fingere di avere delle espressioni o saper parlare.

Vero e proprio capolavoro action, il film ha un ritmo pazzesco che si concede pochissimi momenti di tregua e una fotografia che “mamma mia perché i film non sono tutti così?”. Terminator ha solo un unico difettuccio piccolo come un canyon, che certamente non intacca né scalfisce il fascino da pop corn movie puro, che te lo vedi la sera con la bava alla bocca, ma fa comunque un po’ lo stesso effetto di una zanzara che ti passa accanto all’orecchio quando tu vorresti solo poter dormire in pace.



Questo mitico e fondamentale film cult degli anni ’80 con cui i giovani anziani della mia generazione sono immancabilmente cresciuti si basa su un assurdo paradosso temporale, e mi domando come sia possibile che Cameron non se ne sia reso conto durante tutta la lavorazione.

John Connor è figlio di Kyle Reese, un umano del futuro mandato indietro nel tempo da John Connor stesso per proteggere la madre Sarah da un terminator, mandato a sua volta indietro nel tempo per ucciderla per impedire che, un giorno, dia alla luce chi? John Connor.

Eppure se John non mandasse indietro Kyle... Beh, non nascerebbe, ragion per cui nessuno manderebbe indietro nel tempo il terminator per impedirne la nascita.

Un evidente problema di causa-effetto.

Pensateci: io voglio impedire che John nasca, quindi mando un robottone ad uccidere la madre. Lui, che fino a quel momento esiste per virtù dello spirito santo, però vuole nascere. Perché, poi, non lo so. Quindi manda indietro nel tempo un suo amico, e gli dice «trova mia madre e difendila». Lui torna indietro nel tempo, s’innamora della sua mascella e spodesta lo spirito santo.

Rilancio. Kyle Reese è più piccolo di suo figlio John, dato che il primo è nato tra il 2002 e il 2003 e il secondo, suo figlio, nel 1985. Quindi vorrei che James Cameron mi spiegasse come sia possibile averlo concepito ben prima che suo figlio lo inviasse a salvare vita alla madre, evento grazie al quale i due s’innamorano e fanno quello che fanno un papà e una mamma che si vogliono tanto bene e sono inseguiti da un robot che li vuole uccidere.


In pratica John Connor è l'unico uomo al mondo ad aver creato le circostanze che hanno portato alla propria nascita.



C’è una battuta, poi, sul finale del film che mi fa morire sempre dal ridere: Sarah Connor dice ad un registratore «Nastro 7. 10 Novembre. Quello che mi è più difficile è decidere cosa dirti e cosa non dirti».

In effetti come spiegare al figlio che se non avesse mandato indietro nel tempo Reese, questo non lo concepirebbe, quindi non nascerebbe e non potrebbe mandare Reese indietro nel tempo per farsi concepire.

Ché poi, caro James Cameron, bastava veramente un niente per non creare questo paradosso.

Bastava non incaponirsi col fatto che Sarah e Kyle dovevano innamorarsi. John poteva essere figlio di chiunque altro al mondo, il film sarebbe stato ugualmente figo, però senza buchi di trama. E invece no… l’eroe e la donzelletta in pericolo DEVONO per forza innamorarsi, è necessario che facciano del dolce, dolcissimo amore ed è fondamentale che da quell’amore nasca un figlio, QUEL FIGLIO.



Basta, mi sono ripetuto abbastanza, volevo solo che fosse chiaro che John Connor non poteva essere vivo prima di mandare Reese indietro nel tempo, perché non era ancora stato concepito. James (Cameron), come diavolo è possibile che non ci abbia pensato?

Ma forse è anche per questo ASSURDO buco di trama che amo tanto questo film, perché mi fa letteralmente sbellicare dalle risate il fatto che NESSUNO, regista, attori, produzione, elettricisti… Nessuno che abbia detto «i conti non tornano». Nessuno. E io lo guardo, mi godo l’azione, m’innamoro della fotografia, e alla fine rido. Sempre. Ogni volta. Rido come rido quando guardo Una pallottola spuntata. Perché è un’incongruenza assolutamente demenziale.


 

Voto: 3.5/5

 

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