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The Last Duel


2021, 152 minuti

di Ridley Scott

con Jodie Comer, Matt Damon, Adam Driver, Ben Affleck


Recensione di Francesco Mosca


Spoilerometro:



The Last Duel, l’ultima opera del maestro Ridley Scott, è l’adattamento di un romanzo storico scritto da Eric Jager e pubblicato nel 2004, intitolato proprio “L'ultimo duello.” La sceneggiatura è stata scritta dalla coppia Damon/Affleck e da Nicole Holofcener, i due tornano a collaborare alla scrittura dopo Will Hunting. Il film racconta dell’ultimo duello legalmente combattuto in Francia il 29 Dicembre 1386 i cui contendenti furono il cavaliere Jean de Carrouges e lo scudiero Jacques Le Gris in disputa poiché quest’ultimo venne accusato di aver violentato la moglie del primo.



La cura degli aspetti tecnici dell’opera è notevole: i costumi curatissimi si inseriscono in una scenografia estremamente suggestiva, per cui i boschi e castelli francesi fungono da ambientazione perfetta della vicenda raccontata. La regia di Scott, d’altra parte, si esprime al meglio nelle scene di azione specie nella spettacolare sequenza del duello finale che funge da vero e proprio apice della pellicola. La qualità del sonoro, poi, favorisce l’immersione dello spettatore nella storia, accompagnato com’è da flauti squillanti e tamburi rullanti che lo proiettano tra banchetti e campi di battaglia. La sceneggiatura minuziosa, lo sviluppo della trama insieme alla sapiente regia sono comunque gli ingredienti principalmente responsabili della riuscita del film. La pellicola si sviluppa come un’opera in tre atti, ognuno dei quali rappresenta la versione della storia di ciascuno dei personaggi coinvolti: nella prima parte viene mostrata la versione di Jean de Carrouges, nella seconda quella di Jacques Le Gris, infine la verità sull’accaduto nella prospettiva della moglie di Jean de Carrouges, Marguerite de Thibouville.



Sebbene i tre atti raccontino tutti la medesima vicenda, il cambio di narratore e di focalizzazione comporta delle differenze minime nella storia che risultano determinanti per tratteggiare i personaggi sia nel modo in cui si percepiscono sia come vengono percepiti dall’esterno, come un telefono senza fili in cui a variare non è il contenuto della narrazione in sè ma il ruolo interpretato dai suoi protagonisti. Tali differenze tra percezione del sé e realtà emergono definitivamente al turno di Marguerite, la reale vittima della vicenda e unica tra i personaggi ad essere veramente consapevole di sé e del suo status. Se de Carrouges vede sé stesso come un nobile cavaliere e un marito premuroso e innamorato, una volta osservato con gli occhi di Marguerite ci appare come un uomo vanitoso, perennemente alla ricerca di gloria e prestigio, un uomo del suo tempo con poca lungimiranza e una certa dose di meschinità. Lo stesso vale per Le Gris edonista e donnaiolo incallito, assolutamente convinto di nutrire per Marguerite un amore romantico mentre la insegue tra le stanze del castello per violentarla. È solo attraverso gli occhi di lei che scorgiamo la cruda verità della violenza subita, della condizione di una donna medioevale considerata alla stregua di un possesso e messa in pericolo di vita dal marito nonostante la gravidanza. Questo gioco di prospettive viene reso magnificamente dalle interpretazioni di Adam Driver e Jodie Comer, entrambi in stato di grazia. anche Ben Affleck risulta molto convincente nel ruolo del Conte Pierre d’Alençon, feudatario annoiato e lascivo che sfrutta il suo potere in modo frivolo e corrotto.



Il tema del potere è l’altro grande protagonista del film: de Carrouges vuole accrescerlo per il suo ego, le Gris lo ottiene con i favoritismi e il capriccio dei potenti che lo esercitano sempre a loro vantaggio, mentre Marguerite ne è priva per condizione; solo il figlio nato dalla violenza subita, infatti, comporta la realizzazione personale e sociale della donna.

The Last Duel è un dramma storico che affronta tematiche attuali ai giorni nostri, condito dalla grande abilità di Scott di trasportare lo spettatore nella vicenda e nelle sfumature della psicologia dei protagonisti: un film, insomma, da non perdere.



 

VOTO 4/5

 

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